CISTITE INTERSTIZIALE: VISITE UROLOGICHE, GINECOLOGICHE, ESAMI
Prima di arrivare ad una vera diagnosi, ho dovuto sottopormi a una serie di visite ed esami più o meno invasivi, costosi e imbarazzanti.
Inizialmente l’urologo (uno dei tanti che mi ha visitato) mi prescrisse una serie di esami (ecotomografia dell’addome con valutazione vescica e residuo post minzionale, cistouretrografia minzionale e retrograda, esame uro dinamico completo). Per alcuni ti constringono a bere, bere e bere ancora fino a che stai male e non riesci a trattenerla dal dolore. Altri sono imbarazzanti, soprattutto se devi fare la pipì davanti a degli estranei (io non sono riuscita), e ho pure pagato una bella cifra.
AH, non dimentichiamoci i cateteri. Oltre al dolore, il rischio di infezioni post esame è altissimo.
“Ricordo che per un’ecografia addominale ho dovuto pregare quasi in ginocchio, con le lacrime agli occhi, una ragazza giovane di farmi passare perchè non riuscivo a trattere la pipi e il dolore era atroce”.
Alla fine mi prescrivono il Colpogyn cannule vaginali per 45 giorni. Il prodotto serve per la secchezza vaginale e carenza di estrogeni (più per la menopausa), ma sembra abbia effetti benefici anche sulla vescica. Inizio la terapia: tutto bene per circa un mese. Pochi disturbi, nessun bruciore e anzi diminuizione della frequenza urinaria. Verso la fine della terapia inizia il dramma: bruciori fortissimi zona vaginale, perdite, dolori vescicali, aumento della frequenza minzionale …….. disperazione totale.
Rincomincio con altra serie di visite ginecologiche e urologiche e ogni volta terapie diverse, ma che comprendono sempre: antibiotici, antimicotici, creme vaginali, tamponi vaginali, urinolcolture, antidolorifici…… tutto negativo.
I problemi si aggravano. Inizio anche qualche volta a non dormire la notte per i dolori/fastidi e mi ritrovo ad andare a fare pipì oltre 20 volte al giorno, anche ogni 5 minuti (per brevi periodi).
A Luglio dopo una notte in bianco, mi faccio portare al pronto soccorso dell’Ospedale S. Carlo (MI). Dopo aver svegliato il povero ginecologo (che non nasconde la sua irritazione), vengo visitata. Lui sostiene che non ho nessun problema ginecologico, ma che potrebbe essere cistite interstiziale (non sapevo neanche che cosa fosse). Il dottore prima di accomiatarsi mi dice: “arrivederci e tanti auguri, ne avrà bisogno perchè la cistite interstiziale è molto difficile da curare e può essere molto dolorosa ……” Rimango in piedi nel corridoio deserto alle 5 di mattina, senza fiato e inizio a piangere.
L’esame che potrebbe farmi arrivare ad una diagnosi è la cistoscopia in idrodistensione, ma siamo a fine luglio, inizio delle vacanze e non trovo nessuno disponibile a farmela neanche a pagamento. Riuscirò solo ad inizio settembre dopo un agosto non molto felice (dolori, bruciori, difficoltà a dormire …..).
Farmaci utilizzati i questi mesi: vari antibiotici anche per parecchi giorni e anche tramite iniezione, vesiker, toradol, contramal, orudis, novalgina, tiobec, samyr, buscopan ………. (non li ricordo tutti). Parecchi gli effetti collaterali.
Ad inizio ottobre arriva il risultato dell’esame istologico “il quadro istologico, pur non essendo sufficientemente caratteristico, non esclude una diagnosi di cistite interstiziale”