C.I.: Terapia del Dolore

CISTITE INTERSTIZIALE: TERAPIA DEL DOLORE

Il primo piano terapeutico per curare i sintomi della cistite interstiziale comprendeva i seguenti farmaci: Fibrase, Galenico, Normast, Laroxyl, Rivotril, Coefferalgan al bisogno. Inizialmente non prendevo il Rivotril e il Normast.

Siccome i dolori non miglioravano ho preso per un certo periodo anche il Lyseen (miorilassante), Cuprum Heel (omeopatico), Pelvilen Forte.  Ero una farmacia ambulante.

La situazione purtroppo non migliorava, ma anzi peggiorava.

Il dolore profondo, cupo, continuo, vescicale e pelvico, che iniziava subito dopo la prima pipì della mattina non mi abbandonava mai fino a sera.

La notte invece riuscivo a dormire, forse per l’effetto del Laroxyl che prendevo la sera (anche se pochissime gocce).

Ogni giorno, per mesi mi sono alzata sapendo cosa mi attendeva. Ora capisco cosa vuole dire “dolore cronico“. La mia vita era diventata un incubo. Ero esausta, avvilita, depressa, irritabile, arrabbiata, non volevo vedere o sentire nessuno, e spesso piangevo dal male. Ancora oggi mi chiedo come il mio “amore” con cui vivo da anni abbia sopportato e sopporti tutto questo.

A un certo punto, dopo giorni di dolore intenso e di utilizzo continuo di antidolorifici (ho provato di tutto), ho ricontattato l’urologo. Il suo consiglio fu di consultare lo specialista della Terapia del Dolore dove aveva già indirizzato varie pazienti che soffrivano della cistite interstiziale e di dolore neuropatico.

Il dolore neuropatico: il tessuto non ha subito nessun danno e l’infiammazione riguarda le fibre nervose che portano il segnale di dolore senza alcun motivo. Il dolore è   assolutamente reale anche se è chiaro che in questo tipo di dolore non è visibile assolutamente nulla.

E così feci. Presi appuntamento ad ottobre 2010, sempre presso il Policlinico S. Matteo di Pavia, con il Dr Massimo Allegri (altra persona squisita, professionale, molto disponibile, gentile, paziente e comprensiva).

Lo specialista rimodulò la terapia dei due farmaci Laroxyl e Rivotril facendomi aumentare gradatamente le gocce (sempre rimanendo a dosaggi bassissimi, quasi omeopatici). Inoltre mi obbligò a prendere il Coefferalgan (unico antidolorifico che mi dava un pò di sollievo) quando incominciavano i dolori. Mi disse che se non “cercavo di combattere” il dolore all’insorgere, poi sarebbe stato più difficile contrastarlo. Oltre a questo mi chiese di fare una RM addome inferiore per ricerca eventuale processo infiammatorio perivescicale, che risultò negativa.

Piano piano, lentamente, il dolore si affievolì.  A dicembre incominciavo a stare un pochino meglio. Bisogna avere pazienza, ci vogliono mesi perchè la terapia faccia effetto. Non solo, ma si passa da periodi buoni a periodi meno buoni senza capire come mai e che cosa scateni il dolore.

Inizialmente con questo specialista, ci siamo visti ogni tre mesi per mettere a punto la terapia, poi ogni sei mesi e ultimamente 1 volta l’anno.

Questo non significa che sono guarita anche perchè casi di remissione della malattia sono molto rari, ma almeno il dolore profondo è passato, e comunque so come provare a gestirlo. Purtroppo come ho già spiegato questi sintomi sono molto altalenanti (un pò ci sono, poi vanno via, poi ritornano), ma so che nel peggiore dei casi posso ricontattare il terapista che mi ha già spiegato che ci sono tanti altri farmaci che possiamo provare.

UN PASSO ALLA VOLTA.

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